Una vasta e avvincente raccolta di quasi quaranta saggi politici di Rebecca Solnit dell'ultimo decennio, che spaziano da San Francisco a Londra, dal Messico ai Pirenei, ovunque esaminando come il nostro ambiente fisico e i piaceri che possiamo trarne—o che ci vengono negati, come in prigione—influiscano sulla nostra visione politica e sulla realtà. Sempre lirica, sorprendente e perspicace, ci invita a guardare con occhi nuovi non solo i deserti, gli oceani, le pianure, le montagne e gli skyline intorno a noi, ma anche i confini, le rovine, le proteste e la sorveglianza che occupano altrettanto la nostra immaginazione pubblica. (Sconto Medio)