PREHN-R-01 Origine: Sudafrica Grado: A+ Dimensioni: 05-10g - Circa 15-25mm 10-20g - Circa 25-35mm Origine: Sudafrica Grado: A+ = elevato Pietra levigata di prehnite del Sudafrica Venduta singolarmente Peso di 05-10g e 10-20g Le forme e i colori possono variare da una pietra all'altra. La prehnite è generalmente di colore verde, ma può talvolta avere sfumature che variano dal giallo al marrone, o addirittura bianco. Si trova principalmente di colore verde chiaro a verde più scuro. Può presentarsi uniforme o con inclusioni nere. Le sue inclusioni sono principalmente di epidoto o actinolite. La loro presenza si nota grazie ai numerosi piccoli tratti neri presenti nella pietra. La prehnite è una pietra minerale composta da sorosilicato di calcio e alluminio. Appartiene al gruppo dei silicati, sottogruppo dei fillosilicati. La composizione chimica della prehnite può includere anche altri elementi come titanio, ferro, manganese, sodio o potassio. La prehnite ha una durezza da 6 a 6,5 sulla scala di Mohs. In confronto, il diamante ha la durezza più elevata, cioè 10 sulla stessa scala. Si trova traccia della prehnite in Teofrasto, filosofo dell'Antica Grecia, nel III secolo a.C., che la menziona nel suo lavoro Sulle Pietre e le attribuisce il nome di uva verde. Tuttavia, nessuna leggenda o mito è legato a questa pietra. Si dice che per gli sciamani del Sudafrica, la prehnite li orienti nel prendere buone decisioni e permetta così di guidare al meglio la loro comunità. Gli sciamani australiani attribuiscono a questa pietra la capacità di assorbire la luce solare e di restituirla di notte. Serve anche a riscaldare e allontanare le creature della notte. Nel 1771, questa pietra ricevette il nome di "crisolite del capo" dal mineralogista francese Balthazar Georges Sage. Questo nome fa riferimento al suo luogo di scoperta, il Capo di Buona Speranza in Sudafrica. Infatti, si scopre che i primi esemplari furono riportati dall'astronomo francese Alexis-Marie de Rochon durante una spedizione in Sudafrica. Ma nel 1774, il generale olandese Hendrik von Prehn riportò misteriose pietre verdi dal Capo di Buona Speranza. Le trasmise ad Abraham Gottlob Werner, celebre mineralogista tedesco, per farle analizzare. Questi identificò questa pietra come nuova specie minerale. Ignorava allora la scoperta di Balthazar Georges Sage. Nel 1783, questo affascinante minerale verde ricevette il nome definitivo di prehnite in onore del generale von Prehn. Oggi, la prehnite si presenta sotto diverse forme, spesso destinata alla gioielleria o oreficeria.